Sono finzioni dei luoghi in cui davvero
le immagini che cerco di tracciare
quando descrivo il mondo
in cui suonavano reali soltanto le parole:
le gesta dei miei eroi sono sospese
sul nulla in cartapesta dei ricordi.
Ho perso il corpo nel suo diventar grande
nel rifugio sicuro del pensiero
dove non arrivava l’abbandono
e il pianto stava senza luna e marea.
Teatro in luogo di esistenza
tener socchiusi gli occhi in piena luce
credere alle porte sbarrate
e sotto il letto tacere del mostro aggrovigliato.
Oggi che ho conquistato la fortezza
mi aggiro tra le torri e le segrete
le finestre sono ancora troppo strette
fanno sembrare foto gli orizzonti.
Perciò continuo a veleggiare
su un mare senza acqua
su monti senza roccia
tra stanze in case senza mura
fantasma di donna e di materia.