E non c’è più
di cui sia certa
altro che ieri.
È stato – son sicura –
anche se a raccontarlo mi confondo
con quel che prima ancora accadde
o magari soltanto sognato invano aspetto.
I dettagli stanno come conchiglie
cadute dalla tasca
troppo piccola per questa passeggiata
che tra l’andare e il venire
l’ha presa il sonno
e s’è sdraiata immemore.
Volevo far poesia – dicevano
ma era lei che voleva di me
fare un bel prato.
Fiorirmi voleva
mentre fuori gelava il canto dei già morti.
Inconsapevoli galleggiamo
sulla lava dei cuori infranti.