“Di nuovo?” pensavo.
“Di nuovo sono preda del dubbio
che il bello sia vero?”
Poi un dito mi ha mostrato il velo.
Era sceso a sporcare la luce.
Donna senza memoria sua
mi affidavo a lei, all’amata bambina incompetente.
Con due dita l’ho sollevato.
Ho riaperto gli occhi.
Ma sì, le voglio ancora bene
non è una colpa essere inermi.