E mi sveglia un bisogno di parole
quasi una fame che protesta
che ho mangiato le tue stasera
e non mi bastano più.
Avevano dentro un sogno del respiro
quel ritmo naturale dell’ascolto
che non aspetta il turno
non cela nel silenzio
la frenesia del dire il nostro
ma scambia in gioia
dare ed avere
sapere e voler sapere in più
dell’altro e della vita
come l’ha svolta, come l’ha vista lui.